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Il padrone di casa.

Non v’è norma del 546 più disapplicata dell’art.31, nella parte in cui impone alle segreterie di comunicare la data dell’udienza di trattazione “alle parti costituite”. 

Un collega mi raccontava che nel telematico gli è apparsa in più occasioni la pec di comunicazione ad ADER, chiamata in giudizio ma non costituita. Avendo chiesto spiegazioni in segreteria, gli era stato risposto che si era trattato di un errore e la pec era stata incredibilmente espunta.

Le pec in realtà sono una leggerezza; le telefonate tra segretari e team legale, che spesso hanno lavorato negli stessi uffici, ci sono sempre state. Tra colleghi ci si da una mano. Poco importa chi chiama chi: qualcuno, in buona fede, crede trattarsi di un dovere d’ufficio… 

Un’altra collega mi raccontava che mentre attendeva l’avvio della propria udienza, un componente il collegio (un pm, manco a dirsi…) aveva ripreso il funzionario dell’Agenzia presente in aula per non essersi ancora costituito in un diverso giudizio, in prossima trattazione. 

Se il contribuente non si costituisce tempestivamente, manco a dirlo, non lo avvisa nessuno. 

A guardare il testo della riforma, il collegamento funzionale tra Agenzia e uffici di segreteria delle Commissioni tributarie non sembra per nulla scalfito, anzi addirittura rafforzato.

Manca ancora tanto, per raggiungere una sostanziale parità processuale. 


Pubblicato su Linkedin il 02.06.2022